La procedura per richiedere protezione internazionale in Italia: guida completa e aggiornata

La protezione internazionale rappresenta un diritto fondamentale per chi fugge da persecuzioni, conflitti armati o gravi violazioni dei diritti umani. L’Italia, in quanto Stato membro dell’Unione Europea, si impegna a garantire questo diritto in linea con la Convenzione di Ginevra del 1951, il Protocollo di New York del 1967 e la normativa europea in materia di asilo. Questo articolo offre una panoramica completa e aggiornata della procedura per richiedere protezione internazionale in Italia, illustrando ogni fase del processo, i diritti e doveri dei richiedenti, e le principali novità legislative.
Definizioni e forme di protezione
In Italia esistono diverse forme di protezione internazionale:
- Status di rifugiato: riconosciuto alla persona che, temendo a ragione di essere perseguitata per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinione politica, si trova fuori dal proprio Paese e non può o non vuole avvalersi della protezione di questo.
- Protezione sussidiaria: riconosciuta a chi non possiede i requisiti per essere riconosciuto rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi per ritenere che, ritornando nel Paese di origine, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno.
- Protezione speciale: introdotta dal Decreto Legge n. 130/2020 (convertito nella Legge n. 173/2020) in sostituzione della precedente protezione umanitaria, viene concessa in casi specifici legati al rischio di persecuzione, tortura, o quando sussistono obblighi costituzionali o internazionali.
Le fasi della procedura
1. Manifestazione della volontà e formalizzazione della domanda
La procedura inizia con la manifestazione della volontà di richiedere protezione internazionale, che può avvenire in due momenti:
- Al momento dell’ingresso nel territorio italiano, presso gli Uffici di Polizia di Frontiera
- Successivamente, presso l’Ufficio Immigrazione della Questura competente per territorio in base al luogo di dimora del richiedente
La manifestazione può essere verbale e non richiede formalismi particolari. Successivamente, il richiedente viene convocato per formalizzare la domanda attraverso la compilazione del Modello C3, un documento in cui vengono registrati i dati personali, il percorso di viaggio, i motivi della fuga dal Paese d’origine e altre informazioni rilevanti.
Durante questa fase, vengono rilevate le impronte digitali del richiedente per verificare, tramite il database europeo EURODAC, se la persona abbia già presentato domanda in un altro Paese dell’UE (Regolamento Dublino III).
2. Rilascio dei documenti
Dopo la formalizzazione della domanda, al richiedente vengono rilasciati:
- Permesso di soggiorno per richiesta asilo: valido per sei mesi e rinnovabile fino alla decisione finale sulla domanda
- Documento di identità: generalmente sotto forma di attestato nominativo con fotografia
Secondo la normativa attuale, dopo 60 giorni dalla presentazione della domanda, il permesso per richiesta asilo consente di svolgere attività lavorativa, a condizione che la procedura di esame della domanda sia ancora in corso.
3. Accoglienza
Il richiedente che non dispone di mezzi sufficienti al proprio sostentamento ha diritto all’accoglienza in una delle seguenti strutture:
- Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS): gestiti dalle Prefetture
- Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI): ex SPRAR/SIPROIMI, gestito dai Comuni
Il sistema SAI prevede servizi specifici di orientamento legale, assistenza sanitaria, apprendimento della lingua italiana e percorsi di integrazione socio-lavorativa.
4. Esame della domanda
La domanda viene esaminata dalla Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale competente per territorio. L’Italia conta attualmente 20 Commissioni Territoriali e diverse Sezioni.
Il procedimento prevede:
- Audizione personale: colloquio individuale con il richiedente, condotto da un membro della Commissione con l’ausilio di un interprete
- Valutazione delle prove: esame della documentazione fornita e verifica della credibilità del racconto
- Decisione: riconoscimento di una forma di protezione o rigetto della domanda
Durante l’audizione, il richiedente ha diritto a raccontare in modo dettagliato la propria storia e i motivi che l’hanno spinto a lasciare il proprio Paese. È fondamentale che il racconto sia coerente, dettagliato e, quando possibile, supportato da prove documentali.
5. Esiti possibili e tempistiche
La Commissione Territoriale può adottare una delle seguenti decisioni:
- Riconoscimento dello status di rifugiato
- Riconoscimento della protezione sussidiaria
- Trasmissione degli atti al Questore per il rilascio di un permesso di soggiorno per protezione speciale
- Rigetto della domanda
I tempi di esame variano in base alla complessità del caso e al carico di lavoro delle Commissioni, ma generalmente la decisione viene adottata entro 6-12 mesi dalla presentazione della domanda. In alcuni casi (procedure accelerate), la decisione può essere adottata in tempi più brevi.
6. Ricorsi contro il diniego
In caso di rigetto della domanda, il richiedente può presentare ricorso entro termini specifici:
- 30 giorni dalla notifica del provvedimento (procedura ordinaria)
- 15 giorni (casi particolari come procedura accelerata)
Il ricorso va presentato presso il Tribunale – Sezione Specializzata in materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei cittadini UE del distretto in cui ha sede la Commissione Territoriale.
Secondo le statistiche recenti, circa il 50% dei ricorrenti ottiene una forma di protezione in sede giudiziaria, a dimostrazione dell’importanza di questa fase.
Durante il ricorso, il richiedente può generalmente rimanere in Italia con un permesso di soggiorno per richiesta asilo, a meno che non si applichino eccezioni specifiche previste dalla legge.
Diritti e doveri del richiedente
Diritti
- Permanenza regolare nel territorio italiano fino alla conclusione della procedura
- Assistenza sanitaria tramite iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale
- Accesso al lavoro dopo 60 giorni dalla presentazione della domanda
- Istruzione per i minori e accesso ai corsi di lingua italiana
- Accesso alle misure di accoglienza in caso di indigenza
- Assistenza legale gratuita (patrocinio a spese dello Stato) per il ricorso giurisdizionale
Doveri
- Collaborare con le autorità competenti fornendo tutta la documentazione in proprio possesso
- Comparire personalmente quando convocati
- Informare l’autorità della propria residenza o domicilio e di ogni suo cambiamento
- Rispettare le regole delle strutture di accoglienza
Protezione internazionale e recenti sviluppi legislativi
La normativa in materia di protezione internazionale ha subito diverse modifiche negli ultimi anni. I principali interventi legislativi recenti includono:
- Decreto Legge n. 130/2020 (convertito nella Legge n. 173/2020): ha introdotto importanti modifiche al sistema di accoglienza e alle forme di protezione, ripristinando di fatto la protezione per motivi umanitari sotto forma di “protezione speciale”
- Decreto Legge n. 20/2023 (c.d. “Decreto Cutro”): ha apportato modifiche alle procedure di frontiera e alle condizioni di accoglienza
Questi interventi hanno tentato di bilanciare le esigenze di controllo dei flussi migratori con la necessità di garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei richiedenti protezione internazionale.
Sfide attuali e criticità
Nonostante gli sforzi normativi, il sistema italiano di asilo presenta ancora alcune criticità:
- Tempi di attesa: le procedure possono protrarsi per diversi mesi, creando incertezza per i richiedenti
- Disparità territoriali: si registrano differenze significative nell’applicazione delle norme e nelle percentuali di riconoscimento tra le diverse Commissioni Territoriali
- Accesso all’informazione: molti richiedenti non hanno adeguate informazioni sui propri diritti e sulle procedure da seguire
- Integrazione socio-lavorativa: permangono difficoltà nel percorso di inclusione sociale e lavorativa, anche per chi ottiene protezione
Conclusioni
La procedura per richiedere protezione internazionale in Italia è un processo complesso che coinvolge diversi attori istituzionali e si articola in varie fasi. La conoscenza approfondita di questo iter è fondamentale sia per i richiedenti sia per gli operatori del settore, al fine di garantire un accesso effettivo al diritto d’asilo.
È importante sottolineare che il sistema continua ad evolversi in risposta alle sfide migratorie contemporanee, cercando di conciliare il rispetto degli obblighi internazionali con le esigenze di gestione dei flussi migratori. Un’adeguata informazione e assistenza legale rappresentano elementi cruciali per garantire che i richiedenti protezione internazionale possano esercitare pienamente i propri diritti durante tutto il procedimento.
Contatti utili
Per informazioni e assistenza sulla procedura di protezione internazionale:
- UNHCR Italia: fornisce informazioni e supporto ai richiedenti asilo
- Sportelli legali delle associazioni del terzo settore: molte ONG offrono consulenza legale gratuita
- Numero verde antitratta: 800 290 290
- Consiglio Italiano per i Rifugiati (CIR): offre assistenza legale e sociale
- ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione): fornisce consulenza legale specializzata